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sabato 22 novembre 2014

La Pipa

Sì, lo so, dopo tanti anni riprendere in mano vecchie composizioni fa un po' tenerezza, così ho deciso di lasciare tutto come più di quarant'anni fa, limitandomi a trascrivere questa canzone composta a quattro mani con mio fratello Alfredo ed a riproporvela tale e quale ad allora, con la speranza di riuscire almeno a strapparvi un sorriso.

La Pipa
(Canzone)

Quando sono un poco triste
e desidero star solo
se mi voglio circondare
d'una nube d'irreale
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa.

Se ho bisogno di sognare
per poter dimenticare
questo triste e vecchio mondo
questa vita sempre uguale
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa.

Fra quegli sbuffi
di fumo chiaro
i dolci sogni
vedo sfilar...

Se mi voglio consolare
d'un amore lontano
per potermi immaginare
di sentirlo più vicino
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa
fumo la pipa...


domenica 8 giugno 2014

Canto per l'uomo del Sud



A te uomo del Sud va questo canto
che io dal Nord elevo oltre la nebbia
per celebrare la tua dignità
come la mia.

Non penso al camorrista, né al mafioso,
né a quello della 'ndrangheta spietata,
non al violento bruto e criminale.
Mondo di iene.

Ma canto la persona che sa amare
che sa guardare ancora il cielo e il
mare
che innanzi a un fiore ancora sa
vedere
chi gli vuol bene.

Visage d'homme - Guy De Jong

mercoledì 9 aprile 2014

Non giudicare

Io vi canterò popolo di quell'uomo
che un giorno fu "cancellato"
come chi si cassa o si uccide
solo per un momento
e con un rimorso eterno.
Popolo del gran Dio
posto che poi saremo
su nuvole o altari
io canterò forte di quest'amore
che spinge questa mia pen(n)a a farsi sussurro
o grido
sotto un bel cielo nudo
e "crudo" come la vita.
Nudo com'è quel verme
che "crudo"
come il senso o i sensi od i non sensi
del vecchio compagno-amico di strade percorse
insieme
sotto una cappa aliena
d'odio e di rancore
d'invidia o di chissà cosa
prega per chi la speranza
di nuovo ogni mattina attende.
Gente che sia "vera"
io canterò per voi ancora ancora e ancora
presso quei simulacri.
Trombe ambulanti e "mute"
di lerci fantasmi e zombi
che osservano
ci guardano noi tutti
giudicano e infine
perdono
mai avranno.

Armando re dei barboni

Timidité - Guy De Jong


mercoledì 25 dicembre 2013

Din Don Dan (Canzone)



Com’è bella la campagna
con la vanga amar la terra
e pregar che vien la pioggia
e non la guerra.

Poi vien Natale
e dalla campagna
sentesi suonare
la campana.
Din Don Dan… Din Don Dan
Lascio la vanga
è ora di andar.
Un fior per lui Din Don Dan
un fior per lei Din Don Dan
un fior per te
Gesù Bambin.
Io sono un bimbo
che ama la gente
ed ama la terra
e prega che vien la pioggia
e non la guerra.

Din Don Dan… Din Don Dan
se c’è l’amore
ogni guerra via va.
Din Don Dan… Din Don Dan
se c’è l’amore
ogni guerra via va.

Armando Bruzzesi re dei barboni augura a tutti Buon Natale, Buone Feste e tanta fortuna.   
   

domenica 18 agosto 2013

Paese Felice


C’era una volta
un paese felice
tutti gli uomini
eran buoni.
Non c’erano servi
non c’eran padroni
non c’erano ladri
né stamberghe
accanto a castelli.
né uomini ricchi
né poverelli.
Tutti quanti erano
uguali senza guerre
senza rivali.
Non c’era invidia
non c’eran rancori
si dividevano gioie e dolori.
Un solo paese
senza frontiere
segni di pace nelle bandiere.

Tutti erano liberi
di dire e di fare
sempre si coniugava
il verbo “amare”.

Di quel paese così felice
troppo si parla troppo si dice
ma per averlo nulla facciamo
e basterebbe tenersi per mano.

Amando Bruzzesi re dei barboni

Basterebbe poco per vivere in un mondo migliore, vero?




martedì 30 aprile 2013

Biglietto da visita

I tempi d'oro quando faceva il poeta di strada in Riviera
<Io? Sono il re dei barboni> E ti lascia il biglietto da visita


Pavia - Tutti lo conoscono come "il re dei barboni": amici, nemici, estimatori della sua arte, volontari delle mense dove va a mangiare. D'altronde, c'è anche scritto sul suo biglietto da visita: <Armando Bruzzesi, re dei barboni>. Seguono l'effige della corona (altrimenti, che re sarebbe?), una brevissima riflessione filosofica sul destino e una casella postale per indirizzare l'eventuale corrispondenza.
<Chi sono? Sono un poeta da strada - racconta di sé Armando Bruzzesi - Giro il mondo. Ogni tanto mi fermo e scrivo sul marciapiede col gessetto le mie poesie. A volte le canto al pubblico. Quando piove le ricopio sopra un cartoncino e le espongo in modo che i passanti le possano leggere>. Il re non chiede mai soldi. Ma se qualcuno gli lascia cadere un biglietto da mille lire  nel cappello, sorride e  ringrazia con un piccolo inchino.
Armando Bruzzesi ha 66 anni (nel 1995 Nota di WDM), ed è a Pavia ormai da diversi anni, ma ha girato parecchio. Se gli chiedi dov'è stato prima di giungere in riva al Ticino, ti consegna un pacco di articoli di giornale che parlano di lui. Il periodo d'oro risale all'estate del 1993, quando faceva la spola tra Bordighera e la Costa Azzurra. Proprio sul lungomare Argentina della città dei fiori, meta di tante teste coronate della belle époque, Armando Bruzzesi aveva trovato il suo habitat naturale.
Le cronache dell'estate di due anni fa parlano di un memorabile incontro tra il re dei barboni, giunto da Pavia, ed il Principe Giorgio I di Seborga, capo a furor di popolo del borgo alle spalle di Bordighera (un paesino che rivendica il privilegio dell'extraterritorialità, in base ad una tradizione secolare). Bruzzesi era venuto a rendere un doveroso omaggio a Giorgio I nel giorno della sua incoronazione: ne era seguito un incontro ufficiale con tanto di discorsi e brindisi. Per raccontare il resto della sua storia bastano poche righe. Armando Bruzzesi è nato il 17 giugno 1929 a San Calogero, in provincia di Catanzaro. Figlio di un carpentiere e di una casalinga, ha altri sei fratelli e sorelle. Sposato, separato, ha un figlio colonnello medico, ha lavorato come agente di commercio. Poi ha deciso di mollare tutto ed ha scelto la strada.
<Sono arrivato nudo e nudo voglio andare. Se anche dovessi diventare ricco con la pubblicazione del mio libro di poesie, non abbandonerò mai la strada: ormai è diventata la mia  casa>. E conclude nell'unico modo possibile: cantando una sua canzone davanti ad un bicchiere di vino nella mensa dei frati. P. Fiz.


Re dei barboni
(Canzone)

Un violino e un calice vuoto sul tavolino
il re dei barboni vestito di cenci
canta un’antica canzone.

Canta e suona il violino
canta come un bambino.

C’è vita in un bambino
com’è grande l’amore.

C’è vita in un uomo
com’è grande il suo destino.

C’è vita in un albero
com’è grande la natura

perché se sei sicura
la vita è per te.

Lui va a dormire su un vecchio vagone
sogna di quel grande amore lontano
sogna di essere tante persone
mentre le stelle gli danno la mano.


da: Fiori e Pensieri

La prima fotografia che WDM mi ha scattato alla stazione FS di Bovisa.


Per chi volesse sentire la canzone dalla mia voce, è possibile collegarsi a questo filmato.







lunedì 22 aprile 2013

Io sono un bimbo



Io sono un bimbo

(canzone)


Io sono un bimbo
e non dico mai niente
e allora sai cosa ti dico?
Amor di mamma
sai cosa vuol dire?
Ah! Ah! Ah!
Io sono un bimbo
sai cosa ti dico?
Ora lo so “amor di mamma”
so cosa vuol dire.
Ah! Ah! Ah!
Io sono un bimbo
e non so che cosa fare.
allora mamma
fagli capire
che cosa vuol dire.
Uh! Uh! Uh!
Io sono un bimbo
ora so cosa dire
ora so cosa fare
amore di mamma”
tutto sa capire!
Ah! Ah! Ah!

Armando Bruzzesi
(re dei barboni)



domenica 21 aprile 2013

Bambini Sinti a Pavia (prima parte)

Come ho già avuto modo di raccontarvi e come, spero presto, vedrete nel documentario che abbiamo registrato nel corso di vari anni, ho vissuto per circa nove mesi insieme ai Sinti di piazzale Europa, a Pavia. In quel periodo,avevo una grande stanza tutta per me dove dormivo e facevo le mie cose. I bambini erano tutti miei amici perché cantavano con me e mi consideravano il loro nonno, anche per il fatto che io ero la persona più anziana tra i Sinti.
Spesso mi rincorrevano perché dopo che tornavo dai miei giri compravo delle caramelle che distribuivo a tutti. E' stato proprio un bel periodo, mi rimangono delle foto e tanti ricordi bellissimi che desidero condividere con voi.

Questa era la mia stanza, prima che diventasse la cappella del villaggio dei Sinti













Per utilizzare queste immagini citare la fonte e l'autore.
WDM_photo








lunedì 25 febbraio 2013

Strada perduta


Su un muro di Pavia WDM_photo

Strada perduta

(Canzone)

Pensieri di un mondo senza frontiera
mi stanco camminando fino a sera.
Pensieri di un uomo senza mondo
che gira senza meta vagabondo.
Pensieri di uno sguardo innamorato
gioia di un amore che non è mai stato.
Pensieri di un vivere senza posa
mani che ricercano una profumata rosa.
Pensieri di un mondo senza frontiera
mi stanco camminando fino a sera.

                                                                                                                               (Ripetuto 3 volte)

AB

mercoledì 20 febbraio 2013

Vi propongo lo spartito della mia canzone din, don, dan, 
messa in musica dal maestro Filippo Traverso.
La canzone è tratta dal mio libro: "Fiori e Pensieri".