Visualizzazione post con etichetta Filmato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Filmato. Mostra tutti i post

sabato 3 agosto 2013

Attesa dell'apocalisse

Attesa (dell'Apocalisse)

Non dite che meglio sarebbe stato
tenere le ricchezze nel cassetto.

Un bimbo grida e piange nella stalla.

Polvere e nuvole di fuoco nell'aria.
L'oro fonde e l'acqua bolle.
Un deserto di cadaveri viventi
l'uomo grida e piange le ricchezze.

Ma contro i cavalieri dodici
pescatori
con quaranta spade di stoffa
ed armature di cenci
guidati da una colomba
combattono per noi.

Un re con una bandiera d'un sol
colore
canta una vecchia canzone

e la canzone è amore.

La fine del mondo si avvicina


Se volete sentirmi e vedermi mentre interpreto la mia poesia tratta da "Libertà e Amore" potete guardarmi in questo videoclip


Se volete acquistare i miei libri contattatemi alla mia email: armando.bruzzesi@gmail.com

Se volete sostenermi concretamente e fare una libera donazione per aiutarmi nella vita di tutti i giorni, fatemi un bonifico. Vi ringrazio anticipatamente. 

Nome del beneficiario: Armando Bruzzesi
Iban: IT31C0100511300000000023637
Descrizione del pagamento: offerta pro re dei barboni











domenica 16 giugno 2013

La formica e il pigro

L'operosità e la pigrizia riviste da un barbone 

Se volete, potete vedermi in un recentissimo piccolo filmato su youtube dove parlo un po' a ruota libera di vari argomenti, dalla mia responsabilità verso i miei "sudditi", all'amicizia, alla mia visione metaforica del mondo. Se volete aiutarmi, comprando il mio ebook, andate a vedere questa pagina, grazie a tutti anticipatamente. Armando
                                                                                                                                                     







mercoledì 15 maggio 2013

Sogno e preghiera

Elenco i titoli delle poesie presenti nel mio secondo libro del quale ho a disposizione ancora pochissime copie cartacee. Se interessati all'acquisto, contattatemi, vi spedirò una copia.




Sommario

Sogno - L'amore -Donna - Il Mare - Gioia - Inganno - Cuore - Guerra - A mio figlio, non piangere - Dicembre - Pace - Sogni - Eroica - Esperienze - Brezza di vento - Il giorno -La notte - Libertà e maschere - Amico e silenzio - Il Carcerato - Droga - I disperati - Inutile è fuggire - Autunno - Inverno - Primavera - Estate - L'aquilone -Non disturbate - Giorno e notte - Immortalità -  Per sempre - Illusione - L'alba e il tramonto - Giovane - Ricordo - L'anima - Vita - L'uomo -Globus - Parole vuote - Realtà - Universale Tamburi suonano a festa - Natale - Zampognaro - Cristo -Il mio Dio - Animo - Preghiera - Credere - Invocazione - La vetta più alta - Vicino a Te - Morte - Speranza - Mamma - Risveglio sul lago di Como.


Il poeta di strada in una caricatura di Guy De Jong

mercoledì 1 maggio 2013

Nelle tenebre

Auto molto scassata wdm_photo 1983


Nelle tenebre soffre silenziosa la terra

Strade polverose
monti di terra erbosi
la povera ricchezza è nella terra.
Uomini con la vanga
e senza voglia
al volante di una vecchia macchina
alla ricerca di qualcosa
viaggiano nelle tenebre.

A.B.

Chi volesse sentire la poesia dalle mia voce può collegarsi a questo filmato.



martedì 30 aprile 2013

Biglietto da visita

I tempi d'oro quando faceva il poeta di strada in Riviera
<Io? Sono il re dei barboni> E ti lascia il biglietto da visita


Pavia - Tutti lo conoscono come "il re dei barboni": amici, nemici, estimatori della sua arte, volontari delle mense dove va a mangiare. D'altronde, c'è anche scritto sul suo biglietto da visita: <Armando Bruzzesi, re dei barboni>. Seguono l'effige della corona (altrimenti, che re sarebbe?), una brevissima riflessione filosofica sul destino e una casella postale per indirizzare l'eventuale corrispondenza.
<Chi sono? Sono un poeta da strada - racconta di sé Armando Bruzzesi - Giro il mondo. Ogni tanto mi fermo e scrivo sul marciapiede col gessetto le mie poesie. A volte le canto al pubblico. Quando piove le ricopio sopra un cartoncino e le espongo in modo che i passanti le possano leggere>. Il re non chiede mai soldi. Ma se qualcuno gli lascia cadere un biglietto da mille lire  nel cappello, sorride e  ringrazia con un piccolo inchino.
Armando Bruzzesi ha 66 anni (nel 1995 Nota di WDM), ed è a Pavia ormai da diversi anni, ma ha girato parecchio. Se gli chiedi dov'è stato prima di giungere in riva al Ticino, ti consegna un pacco di articoli di giornale che parlano di lui. Il periodo d'oro risale all'estate del 1993, quando faceva la spola tra Bordighera e la Costa Azzurra. Proprio sul lungomare Argentina della città dei fiori, meta di tante teste coronate della belle époque, Armando Bruzzesi aveva trovato il suo habitat naturale.
Le cronache dell'estate di due anni fa parlano di un memorabile incontro tra il re dei barboni, giunto da Pavia, ed il Principe Giorgio I di Seborga, capo a furor di popolo del borgo alle spalle di Bordighera (un paesino che rivendica il privilegio dell'extraterritorialità, in base ad una tradizione secolare). Bruzzesi era venuto a rendere un doveroso omaggio a Giorgio I nel giorno della sua incoronazione: ne era seguito un incontro ufficiale con tanto di discorsi e brindisi. Per raccontare il resto della sua storia bastano poche righe. Armando Bruzzesi è nato il 17 giugno 1929 a San Calogero, in provincia di Catanzaro. Figlio di un carpentiere e di una casalinga, ha altri sei fratelli e sorelle. Sposato, separato, ha un figlio colonnello medico, ha lavorato come agente di commercio. Poi ha deciso di mollare tutto ed ha scelto la strada.
<Sono arrivato nudo e nudo voglio andare. Se anche dovessi diventare ricco con la pubblicazione del mio libro di poesie, non abbandonerò mai la strada: ormai è diventata la mia  casa>. E conclude nell'unico modo possibile: cantando una sua canzone davanti ad un bicchiere di vino nella mensa dei frati. P. Fiz.


Re dei barboni
(Canzone)

Un violino e un calice vuoto sul tavolino
il re dei barboni vestito di cenci
canta un’antica canzone.

Canta e suona il violino
canta come un bambino.

C’è vita in un bambino
com’è grande l’amore.

C’è vita in un uomo
com’è grande il suo destino.

C’è vita in un albero
com’è grande la natura

perché se sei sicura
la vita è per te.

Lui va a dormire su un vecchio vagone
sogna di quel grande amore lontano
sogna di essere tante persone
mentre le stelle gli danno la mano.


da: Fiori e Pensieri

La prima fotografia che WDM mi ha scattato alla stazione FS di Bovisa.


Per chi volesse sentire la canzone dalla mia voce, è possibile collegarsi a questo filmato.







Minga Ball (Non sono storie)

Maurizio e Armando

Maurizio, in una clip video, ci racconta un fatto che è accaduto un paio d'anni fa, ma del quale sono venuto a conoscenza solo da poco tempo; il mio amico era partito da Piacenza, diretto alla volta di Modena per farsi otturare un dente da mio figlio.
Io ho avuto una vita abbastanza movimentata, in cuor mio ho sempre aspirato a diventare un  poeta e così, dopo che le cose mi stavano andando abbastanza male, ho abbandonato tutto per vivere sulla strada. Adesso è complicato spiegare per quale motivo anni prima avevo lasciato mia moglie e mio figlio andandomene di casa, a volte le famiglie si mettono di mezzo alla vita delle coppie e fanno peggio di quanto già non accade tra marito e moglie; la libertà comporta un grande prezzo da pagare ed io penso di non essermi sottratto a questo costo.
Mi dispiace che mio figlio abbia sofferto per causa mia, ma lo capisco se oggi ha deciso di non volermi rivedere.


lunedì 29 aprile 2013

Più che un conte un contadino...

Racconto per chi vuol ascoltarmi

Nella vita mi sono capitate tante cose, alcune belle ed altre non dico fastidiose, ma forse un po' spiacevoli, sono sempre stato in mezzo alla gente, sia perché mi piace stare in compagnia ed anche perché ho sempre svolto attività a contatto con il pubblico. Quando si conoscono tante persone, inevitabilmente si conoscono anche tante donne, ho sempre avuto rispetto per tutti, ma qualche volta si è presentata qualche situazione delicata, voglio raccontarvi in un breve filmato cosa mi è successo tanti anni fa in Sardegna.
Tante donne volevano scappare via con me credendo che io potessi offrire loro quell'ideale di uomo libero e sincero che vive d'arte e dei propri sogni. Forse, ho sempre colpito la fantasia delle donne più romantiche col mio modo di vivere e di parlare ed ultimamente questa idea si è ben manifestata nelle mie poesie, ma io non ho mai approfittato di questa mia strana influenza, sono un uomo che ha amato profondamente e non mi hanno mai interessato le avventure di poco conto.
Forse, un giorno vi racconterò della donna che ho amato e per la quale ho conosciuto un grande dolore, so che c'è chi è interessato anche a queste cose perché pensa che la mia vita abbia avuto una svolta per ragioni sentimentali; è passato tanto tempo, rivivrei la mia vita così come l'ho vissuta, sono arrivato qui nudo e voglio andarmene allo stesso modo. A.B.




sabato 27 aprile 2013

Senza nome né data (riflessioni sulla morte di un senzatetto)

Armando ieri mi ha detto che quando muore un barbone, un uomo che non ha niente e nessuno che lo reclami, il suo corpo viene sepolto, ma la tomba non avrà nome né data.
Sabato 20 aprile è morto Enzo Ingrassia, lui sosteneva d'essere parente di Ciccio Ingrassia, forse era un suo vezzo sostenere una cosa del genere, oppure perché no, poteva essere veramente così. Io l'ho visto 6 o 7 volte nei vari ambienti frequentati da chi non ha dove andare, né di che vivere; gli ho fatto delle foto perché era una persona gentile e sempre di buon umore, o forse quando l'ho incontrato gli girava bene, non so, fatto sta che mi sembra triste che un uomo muoia da solo in un ospedale senza che un amico o un familiare lo assista o lo saluti per l'ultima volta. Sembra che Enzo sia stato in coma per alcuni giorni prima di morire e che probabilmente non si sia nemmeno accorto di quanto gli stava accadendo.
Era il tipo di persona che non si preoccupava molto di ciò che faceva e questa cosa, spesso, fa combinare molti guai a tutti. Era pieno di vita e di forza, infatti aveva lavorato anche come muratore, grazie a suo "zio", il re dei barboni, che aveva garantito per lui, ma poi Enzo non riusciva a resistere e se ne andava via perché una vita "normale" non era la sua storia. La cosa che più mi aveva colpito era la sua allegria nel raccontare quanto gli era capitato dopo che aveva, in compagnia di alcuni complici, compiuto una cosa di cui non mi sembrava troppo dispiaciuto, se non per il fatto di non essere riuscito a godersi il frutto del suo "lavoro" per un'ironia della sorte che lo aveva portato a fermarsi con l'automobile nel posto sbagliato. Questa storia comunque comparirà nella sua interezza, riportata dalla persona che ha compiuto l'azione in questione, nel documentario che parla di Armando, dei barboni, e delle persone che abbiamo incontrato in questo viaggio che riguarda la sua vita, e per i momenti che lo accompagno, un po' anche la mia.
Armando mi ha detto che Enzo aveva sposato una sua lontana nipote e per questo si riferiva a lui come ad uno zio, poi l'unione era andata male ed ognuno aveva preso la sua strada, ma Enzo era contento che nonostante non avesse più a che fare con una donna in qualche modo imparentata con Armando, quest'ultimo si era comunque mostrato sempre amichevole con il "nipote acquisito".
C'è stato un momento, intorno al 2006-2007, che Enzo non aveva dove andare e così si era stabilito a casa di Armando, solo che dopo un po' questo uomo abbastanza irrequieto aveva pensato che si sarebbe sentito più libero in quell'appartamento mandando via il legittimo locatario e fu così che Armando passò nove mesi, circa, ospite dei Sinti. Poi, in qualche modo, gli amici di Armando convinsero Enzo ad andarsene, il poeta tornò a casa sua ed Enzo si tenne a distanza, continuando a frequentare  le panchine di viale Matteotti. 
A febbraio, fui abbastanza sorpreso di rivederlo in casa di Armando, come se niente fosse.
Naturalmente, l'esperienze negative passate dal poeta ed i mille consigli datigli non sono valsi a nulla, ancora una volta Armando si è sentito in dovere di fare tutto il possibile per una persona in difficoltà che aveva chiesto il suo aiuto. Armando è fatto così, non c'è modo che possa cambiare, tante volte antepone i bisogni degli altri alle proprie esigenze o necessità ed anche se si trova in difficoltà, raramente ti chiede esplicitamente di dargli cosa gli serve. Nel breve link filmato posto alla fine di questa pagina si desume che Armando aveva già rincontrato Enzo, dopo che questi aveva occupato il suo appartamento, addirittura lo aveva preso con sé in un suo viaggio in Liguria, anche se la cosa, molto probabilmente, gli aveva creato più disagi che vantaggi. A parte la confusione che spesso si crea con le date e la successione degli avvenimenti, spesso Armando nasconde o non dice le cose per difendere la sua libertà d'agire e di pensare, temendo forse di non essere compreso nelle sue decisioni e nel suo modo di vivere. Come tutti, è una persona piena di contraddizioni, a volte sbaglia sapendo di sbagliare, però alla lunga è difficile dire che umanamente abbia preso delle decisioni sbagliate quando si tratta di prendersi cura di chi è in difficoltà. Le vite di molte persone sembrano essere condotte soltanto in maniera di cercare il sistema migliore per autodistruggersi, non si sa bene se un giorno in più od in meno in mezzo alle altre persone possa veramente essere un buon risultato oppure il protrarsi di una sofferenza, però tutto rimane estremamente incerto fintanto che sullo schermo dello spettacolo della vita non si legge la parola: <Fine>. 
Molte cose accadono in modo imprevisto, altre sembrano scritte nel destino di una persona fin dalla sua nascita. La morte di un nostro simile deve comunque farci riflettere e tentare di farci capire il significato della nostra stessa vita. Io penso che la vita sia spesso un percorso difficile per ognuno di noi, non tutti siamo in grado di farci carico dei drammi degli altri, o di rinunciare alle nostre piccole conquiste per ricominciare sempre da capo, ma se riusciamo a portare anche solo una volta un aiuto concreto a qualcuno, oppure in qualche modo a rendere più agevole, o meno pesante e talvolta a far sorridere, o portare un po' di sollievo nell'esistenza altrui, magari regalando qualche istante di riflessione, comprensione o allegria attraverso semplici azioni, come la lettura di una poesia, di una frase o di una storia che ci faccia prendere coscienza del nostro stato di fragilità e simultaneamente della straordinarietà della nostra essenza umana, il nostro tempo non sarà stato del tutto inutile. 


Enzo aveva tre figli, il più grande ha 24 anni. <Sono tutti dei bravi ragazzi>, ricordo che questo è tutto quello che mi aveva detto una volta che mi aveva parlato di loro.


Questo era Enzo.

  Enzo a casa di Armando il giorno di S. Valentino del 2013

Questo è invece il filmato in cui Armando parla di ENZO
WDM

Tieni 100 euro

Ieri, sono passato a trovare il poeta Armando Bruzzesi, a Pavia. Ero arrivato da poco a casa sua quando sentiamo suonare il campanello, dopo esserci domandati chi poteva essere, apriamo la porta e vediamo comparire un amico di Armando che io non conoscevo ancora: Maurizio Giussani. Come d'abitudine, adesso che sto cercando di dare un poco d'ordine, in questo blog, ai ricordi, agli avvenimenti della vita d'Armando ed alle sue opere, chiedo a Maurizio come ha conosciuto Armando e se può recuperare nella sua memoria un episodio che l'ha colpito particolarmente. Non è facile porsi nel giusto modo con persone che non si hanno mai visto prima, ma il carisma di Armando è tale che sono riuscito a farmi raccontare da questo suo amico, un episodio al quale egli ha assistito personalmente e che vi propongo in questo brevissimo filmato dal titolo: "Tieni 100 euro" WDM



26 aprile. A casa di Armando con Maurizio



mercoledì 24 aprile 2013

Visita ufficiale al Principato di Seborga

Ripubblico in queste pagine alcuni articoli di giornale usciti ventuno anni fa sulla mia permanenza a Bordighera e dintorni. 


"Visita Ufficiale" con tanto di brindisi e discorsi

BORDIGHERA - Da qualche giorno lo si vedeva sul lungomare Argentina: seduto per terra, le gambe incrociate, la lunga barba candida ed uno zaino pieno zeppo di poesie. E ieri pomeriggio, Armando Bruzzesi, classe 1929, ufficialmente riconosciuto "re dei barboni" come si legge sulla carta d'identità che gli ha rilasciato due anni fa il Comune di Cerro Maggiore, ha voluto rendere omaggio ad un altro sovrano privo di blasoni e sangue blu: Giorgio I di Seborga, principe a furor di popolo del borgo alle spalle di Bordighera. A sua altezza, il re dei barboni  ha voluto dedicare una poesia che parla della forza del destino e delle strane vie che portano al successo o alla rovina.
Ma, tra un brindisi e l'altro, come si usa fare nel Principato, ha voluto poi rendere omaggio a chi <si batte per la libertà del suo popolo e della sua terra>.
Bruzzesi è davvero un personaggio che non può passare inosservato. E ogni sera, da quando ha scelto l'asfalto di Bordighera per scrivere di getto poesie da dedicare al mondo, intorno a lui si raccolgono centinaia di giovanissimi. A tutti promette un libro di poesie: appena avrà voglia di stamparne uno.
Patrizia Mazzarello



SEBORGA Ieri l'incontro 
Re dei barboni rende omaggio al Principe

Incontro storico ieri nella piazza del paese. Protagonisti due sovrani alquanto bizzarri.
A rendere omaggio al principe Giorgio I (Giorgio Carbone nato il 14 giugno 1936 e morto il 25 novembre 2009 nota di WDM) è infatti arrivato un altro personaggio: il re dei barboni. Armando Bruzzesi, 63 anni, lunga barba e capelli bianchi, è venuto da Pavia per consegnare a Giorgio I una pergamena: <Dimmi di un uomo la cui vita è andata distrutta e ti dirò 1000 ragioni per cui al suo posto potresti esserci tu>. Camicia rossa e foulard, sandali non ha voluto pranzare, ma ha comprato solo una fetta di gorgonzola e pane.
Il titolo di Bruzzesi è indicato sulla carta d'identità. <Professione: poeta, re dei barboni>. <Vive scrivendo poesie sulle strade e la sua dinastia ha leggi severe>, spiega Giorgio I. Il re dei barboni è arrivato a Seborga per dimostrare la sua stima al "collega" che lotta per assicurare l'indipendenza al suo popolo. d. bo.









W LE MICRONAZIONI E LA LIBERTA'





lunedì 22 aprile 2013

Io sono un bimbo



Io sono un bimbo

(canzone)


Io sono un bimbo
e non dico mai niente
e allora sai cosa ti dico?
Amor di mamma
sai cosa vuol dire?
Ah! Ah! Ah!
Io sono un bimbo
sai cosa ti dico?
Ora lo so “amor di mamma”
so cosa vuol dire.
Ah! Ah! Ah!
Io sono un bimbo
e non so che cosa fare.
allora mamma
fagli capire
che cosa vuol dire.
Uh! Uh! Uh!
Io sono un bimbo
ora so cosa dire
ora so cosa fare
amore di mamma”
tutto sa capire!
Ah! Ah! Ah!

Armando Bruzzesi
(re dei barboni)



domenica 21 aprile 2013

Bambini Sinti a Pavia (prima parte)

Come ho già avuto modo di raccontarvi e come, spero presto, vedrete nel documentario che abbiamo registrato nel corso di vari anni, ho vissuto per circa nove mesi insieme ai Sinti di piazzale Europa, a Pavia. In quel periodo,avevo una grande stanza tutta per me dove dormivo e facevo le mie cose. I bambini erano tutti miei amici perché cantavano con me e mi consideravano il loro nonno, anche per il fatto che io ero la persona più anziana tra i Sinti.
Spesso mi rincorrevano perché dopo che tornavo dai miei giri compravo delle caramelle che distribuivo a tutti. E' stato proprio un bel periodo, mi rimangono delle foto e tanti ricordi bellissimi che desidero condividere con voi.

Questa era la mia stanza, prima che diventasse la cappella del villaggio dei Sinti













Per utilizzare queste immagini citare la fonte e l'autore.
WDM_photo








sabato 13 aprile 2013

lunedì 11 marzo 2013

Al Cavedio di Varese



13. 03 2004. Il re dei barboni, è ripreso in questa fotografia presso l’Associazione “Il Cavedio” di Varese dopo che ha recitato alcune sue poesie tra le più note ed ha cantato le nuove canzoni inserite nel suo terzo libro, prodotto in maniera indipendente e distribuito da lui stesso nelle strade, nei bar e nei luoghi che lo ospitano durante le sua ricerca esistenziale.
Il libro di poesie è stato consegnato a coloro che hanno corrisposto “un offerta giusta” per coprire le spese di stampa più un piccolo contributo per le modeste esigenze quotidiane di Armando. 
Dopo l'intervento del poeta Dino Azzalin, gli attori Lorenza Daverio e Marco Rusconi (nella foto) hanno letto alcune pagine de: Il tempo dell'Amore.

Cliccando su questo link si può vedere anche un breve filmato di quell'evento.

Altre foto dell'evento:





mercoledì 6 marzo 2013

Cantastorie

Quante volte ho dormito nelle stazioni di tutta Italia! Quante persone ho conosciuto e quante volte mi hanno rubato tutto quello che avevo in tasca e perfino le scarpe dai piedi. Ma quello che proprio non capisco è che senso ha rubarmi le mie poesie!
Per non parlare poi di quante volte sono stato allontanato senza motivo dai carabinieri.
In quanti guai mi sono cacciato per aiutare gli altri e dare ascolto a persone che, magari solo momentaneamente avevano perso il loro cammino.
Cara Manuela,tu eri giovane e bellissima, io già anziano; dovevi proprio innamorarti di me?
Quante avventure, quante emozioni, per fortuna il buon Dio mi ha sempre aiutato e tante volte salvato.
Da tanti episodi di vita vissuta prendo spunto per scrivere poesie e canzoni.
Questa che ho cantato a casa, a Pavia, parla proprio di me e spero che vi piaccia, anche se la mia chitarra non suona ed ha le corde rotte:  Cantastorie

mercoledì 27 febbraio 2013

Mio figlio dottore

Questa poesia stava già nascendo nel 2009, come si può vedere nel filmato:

Mio figlio dottore

A breve la poesia farà parte della mia nuova raccolta di liriche, aforismi, filastrocche che penso di intitolare: Le Margherite, pertanto, ve la propongo ora come inedito.



Mio figlio medico

Si diceva ai tempi miei
che a curare l'ammalato
è il dottore incaricato.

Ma al dì d'oggi è lui il dottore
che suol essere curato
dal paziente preoccupato
di insegnargli quali mali
egli patisce
e che ricette
vanno bene al caso suo.

Sicché alla fine il buon dottore
si risolve a confermare
i giudizi del malato
che felice del consenso
va dicendo ai suoi amici
quello sì che se ne intende.

Rinascere per sempre. Incontro con Guy De Jong

L'amore per le cose vere esiste e va coltivato, lo sa bene Guy De Jong, il mio amico artista totale che ha attraversato un momento non facile per le varie difficili prove che gli ha presentato la vita. Guy parla di sé e delle sue esperienze con grande tranquillità, vi presento un video che vi piacerà sicuramente.

Rinascere per sempre


Per vedere quello che ha sentito un artista ci può volere una vita. Questa verità ed altri pensieri di grande intensità emergono da un incontro prezioso con un artista lucido e molto paziente che ci racconta momenti personali della sua vita che lo hanno portato ad essere un uomo che vive di sentimenti veri e che è desideroso di trasmettere agli altri.

Il video risale al 9 giugno del 2006.

domenica 24 febbraio 2013

Guy De Jong

Guy De Jong mentre dipinge


Vorrei farvi conoscere meglio il mio amico Guy De Jong, un artista eclettico, molto preparato e conosciuto a livello internazionale, un uomo di grande sensibilità e cultura.
Ci siamo conosciuti circa 30 anni fa a Genova e poi, casualmente, ci siamo rincontrati nel 2oo1 a Domaso, in riva al Lago di Como.


Sentite un po' cosa dice: Amore sulla spiaggia, una conversazione con Guy De Jong