Sono ancora ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia, sono qui esattamente da un mese, tutti mi trattano molto bene, prendendosi cura di me con dedizione e serietà. Sono stato operato per l'asportazione di un nodulo che verrà sottoposto ad analisi approfondite, le mie giornate sono un po' noiose, ma scorrono tranquillamente, passo il tempo leggendo e pensando alla mia vita, al mio futuro, a quello che ancora mi aspetta, con la speranza di poter portare avanti i miei progetti letterari ai quali tengo molto e mi danno la forza di andare avanti. Tra le tante difficoltà che ho dovuto affrontare, era piombata su di me questa nuova condizione di malattia indefinibile che mi ha molto preoccupato, ma che sento di poter sconfiggere. Adesso capisco perché negli ultimi tempi mi sentivo sempre debilitato, credevo si trattasse di un malessere psichico, di una forma subdola di depressione, invece il mio corpo ha espulso un malessere interno che covavo in me da anni, forse causato anche dal non aver avuto sufficientemente riguardo per me stesso e la mia persona. Ho avuto tanto amore per gli altri, ma ho finito per trascurare un po' troppo me stesso.
Sono ancora io o sono un'altra persona?
Non siete voi a guardare me,ma sono io a guardare voi!
Mi sento meglio
Insieme a Mattia
Ognuno di noi, nel corso della propria esistenza incontra molti dubbi alla ricerca della propria strada, io quando avevo circa 40 anni, l'età che ha adesso l'amico Mattia, o poco meno, cambiai tutto. Allora capii che non ero destinato ad una vita semplice, ho molto sofferto ma questa sofferenza è stata frutto di una mia libera scelta e mi ha aiutato ad affrontare meglio la mia controversa personalità e ad elaborare meglio i miei pensieri.
La poesia per me è una forma d'espressione sintetica e vera alla quale non ho più potuto rinunciare; non servono tante parole per capirsi, ma è necessario toccare le corde giuste, anche se talvolta occorre esprimersi più con la fantasia e le immagini che con dei concetti precisi.
Leggere è bello ed importante quanto scrivere
Soffro per non potermi muovere come vorrei, mi piace andare in giro per la città, scambiare due parole con tutti, fermarmi in un bar per mezz'ora e poi fare quattro passi in centro, so d'essere un po' irrequieto, però sono così, per me è difficile star troppo tempo fermo in un posto. Per fortuna la settimana prossima dovrei uscire da quest'ospedale.
Ringrazio gli amici che sono venuti a farmi visita, mi ha fatto piacere, anche se forse non ho pienamente dato questa impressione. Non mi piace essere di peso a nessuno, per questo tante volte accetto la solitudine come unica compagna.
La vita ed i suoi segni
Siamo tutti perennemente alla ricerca di qualcosa, i più fortunati sanno quello che cercano, gli altri brancolano nel vuoto e come degli insetti impazziti vagano avanti e indietro ripercorrendo sempre le stesse strade, incessantemente.
Mattia vorrebbe andare in Australia, non gli interessa tanto quello che troverà, cerca un futuro come tanti giovani, o meno giovani che hanno intenzione di vivere autonomamente una propria avventura esistenziale e sono pronti ad accettare quello che la vita destinerà per loro.
Essere artefici del proprio futuro o subirlo passivamente?
Si può improntare il proprio percorso in tante maniere, ma ciò che realmente determina il nostro cammino è l'imponderabile, l'imprevisto, la sorpresa qualcosa che non si può programmare in alcun modo. Ho la massima stima per le persone che si sentono padrone del proprio destino, per coloro che sanno da sempre ciò che faranno, è importante avere fiducia in se stessi, nelle proprie capacità, avanzare nel mondo sapendo dove si vuole arrivare, ma agire in questo modo può anche precluderci tante bellissime possibilità e contatti casuali capaci d'arricchire il nostro spirito più che la nostra borsa. Trovare un equilibrio è fondamentale ed è quello che io auguro a tutti voi che mi seguite ed apprezzate le mie parole. L'avventura continua, domani saremo ancora insieme. Armando
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